martedì 25 gennaio 2022

L'IMPERO PERSIANO

Mentre in Grecia si sviluppava la civiltà della polis, in Oriente si formava il grande 

Impero persiano.




I Persiani inizialmente vivevano come pastori su un altopiano affacciato sul Golfo Persico, che corrisponde all'incirca all'attuale Iran. Dato che quella zona non era molto fertile, si spinsero alla conquista di nuovi territori. Verso il 550 a.C. i Persiani, guidati prima da Ciro il Grande e poi da suo figlio Cambise II, crearono un immenso impero che comprendeva la Mesopotamia, l'Egitto, la Fenicia e l'Asia Minore. Nel V secolo a.C. salì al trono Dario I che portò il dominio di quel popolo alla sua massima espansione. Questo grande Impero ebbe però breve durata: l'arrivo dei Macedoni guidati da Alessandro Magno ne decretò la fine nel 334 a.C.

IMPERO PERSIANO  

 

Per governare un impero così vasto, Dario lo divise in 20 province dette satrapie, perché rette dai satrapi, ossia governatori locali di origine nobile incaricati di riscuotere le tasse e amministrare la giustizia. Inoltre, per attenuare le tensioni con i popoli conquistati, garantì il rispetto della loro autonomia politica e delle loro tradizioni religiose. La capitale dell'impero era Persepoli, ma importante era anche Susa, città collegata al Mar Nero da una via di comunicazione detta Strada reale, lunga quasi 2700 chilometri e percorsa da semplici viaggiatori, da mercanti con le loro carovane al seguito e soldati. Dario, inoltre, continuò la politica di espansione dell'impero: a est arrivò fino al fiume Indo, mentre per conquistare nuovi territori a ovest combatté contro i Greci una guerra che durò vent'anni.

Per unificare territori così vasti venne diffusa una stessa lingua ufficiale, l'aramaico, che aveva il vantaggio di poter essere scritto su pergamena, mentre la scrittura cuneiforme necessitava di essere incisa su tavolette d'argilla. Inoltre Dario stabilì l'utilizzo di un'unica moneta per i vari paesi dell'impero, il darico, che agevolò gli scambi commerciali.


LE GUERRE PERSIANE









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