martedì 25 gennaio 2022

ALESSANDRO MAGNO


Mentre le guerre di Sparta e Atene indebolivano  la Grecia, a nord si rafforzava un nuovo regno: LA MACEDONIA.




I macedoni avevano origini comuni ai greci, però le civiltà macedoni erano più arretrate. Nel 359 a.C. divenne re Filippo II e creò un unico regno; finì così l’era delle città-stato che persero la loro indipendenza.



Filippo però aveva un progetto ancora più grande: conquistare l’impero persiano. Nel 336 a.C. organizzò una spedizione per invadere i territori persiani ma fu ucciso prima di partire. Al trono salì suo figlio: Alessandro.



LA FALANGE MACEDONE 

La falange macedone era una particolare formazione dell'esercito del Regno di Macedonia, introdotta dal sovrano Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno, durante la sua radicale riforma delle forze armate[1].
 riuniva al suo interno diversi reparti di fanteria pesante:

  • Gli hypaspistai (ὑπασπισταὶ τῶν ἑταίρων, hypaspistaì tỗn hetaírôn o "portatori di scudi dei compagni"), erano un corpo di opliti d'élite. Protetti da armatura, portavano il pesante scudo greco, l'aspis, ed erano armati di picca e spada. Erano suddivisi in chiliarchie di un migliaio di uomini[2];
  • pezeteri componevano i ranghi della tàxis (τὰξις), il cuore della falange. Erano protetti da armature pesanti, complete di schinieri, ed armati con la lunghissima picca macedone, la sarissa di 5–7 m, che obbligava i soldati a portare lo scudo sulla spalla sinistra. I ranghi erano suddivisi in chiliarchie di dimensioni più ridotte rispetto agli hypaspistai.
Lo schieramento della falange era rettangolare, con la fronte al nemico: le lunghe sarisse delle prime file venivano puntate orizzontalmente davanti alla falange, mentre quelle dei compagni più arretrati venivano tenute in alto e abbassate solo nel momento dell'impatto con il nemico, quando le file della falange si comprimevano. In questo modo, una falange pronta al combattimento assumeva l'aspetto di un gigantesco istrice: durante l'assalto le prime sarisse colpivano il nemico e costringevano chi riusciva ad evitarle a restare in mezzo alle loro aste, fornendo alle sarisse delle file retrostanti dei bersagli fissi su cui concentrarsi. Schiacciati gli uni contro gli altri, gli uomini della tàxis si proteggevano vicendevolmente con gli scudi portati sulla spalla.
Il principale difetto dello schieramento di fanteria pesante macedone era la vulnerabilità ai fianchi. Compito degli hypaspistai era appunto proteggere i fianchi dei fanti armati di sarissa o altre armi leggere sfruttando la loro maggior rapidità per le azioni di disturbo con proiettili o nel corpo-a-corpo. Ulteriore protezione veniva garantita dalla mobilissima cavalleria degli etèri, solitamente posizionata ai fianchi dello schieramento macedone.





L'espansione militare di Alessandro Magno non nasceva da una volontà di conquista, ma dal desiderio di formare un unico grande impero che unisse Oriente e Occidente, dove vincitori e vinti vivessero pacificamente dando vita ad un’unica grande civiltà. Alessandro, quindi, pensò che una lingua comune, il greco, avrebbe contribuito a creare le basi per uno scambio culturale e di conoscenze fra i tanti popoli che facevano parte di quell'immenso impero.


La civiltà nata dall'unione della cultura greca con quella orientale prese il nome di civiltà ellenistica o ellenismo.

I tre regni nati dal grande impero di Alessandro Magno furono così protagonisti di una straordinaria stagione letteraria e scientifica, caratterizzata da grandissimi progressi nelle arti e nelle conoscenze, che terminò nel 31 a.C. con la conquista dei regni ellenistici da parte dei Romani.



















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