lunedì 9 maggio 2016

I FENICI



DOVE

tratto da 
http://www.tuttitemi.altervista.org/Storia/StoriaA/Fenici.htm






Tra il 2300 ed il 2000 a.C.  sulle coste libanesi si presentò il “popolo del mare”, risultato di una migrazione nord europea che, conquistata la Grecia, in particolare la civiltà micenea, per mezzo dei Dori, si riversò su Creta, luogo di altra florida cultura, e su Cipro. Da qui ci fu una invasione delle coste libiche, fino a quelle egiziane, dove Ramsete riuscì ad ottenere un vittoria. I popoli del mare, o anche Khreti e Plethi (Cretesi e Dori), si assestarono in Cananea fondando, alcuni, la Filistea altri, amalgamandosi con le popolazioni locali, diedero luogo alla civiltà fenicia. Inoltre una parte di questa migrazione dalla Grecia si diresse presso gli Ittiti, sconfiggendoli e da qui in Mesopotamia.

Siamo intorno al 1500 a.C., nasce la città di Tiro che diventa più importante di Biblo. In questo periodo i navigatori cananei cominciano ad avere navi più robuste, impiegando il legname ed il cedro libanese, ed a percorrere rotte più lunghe (fino ad allora si viaggiava lungo la costa). Questo cambiamento è dovuto senz’altro ad una contaminazione da parte dei popoli del mare. Israele ingaggerà dure lotte contro la Filistea (basti ricordare l’episodio di Davide e Golia), mentre con i fenici avrà sempre un rapporto pacifico ed improntato su un carattere commerciale.

QUANDO










Lo storico Plinio il Vecchio attribuisce ai fenici l’invenzione del vetro: narra la leggenda che alcuni commercianti, che avevano acceso un fuoco sulla spiaggia, notarono che la sabbia si scioglieva in un fluido trasparente che, raffreddandosi, solidificava in vetro, appunto. In effetti i fenici erano abili artigiani del vetro, ne fecero gioielli e oggetti e lo commerciarono. Però pare che la scoperta di questo materiale risalga a molto tempo prima, a 1.500 anni prima della civiltà fenicia.


TECNICA DELLA LAVORAZIONE DEL VETRO SOFFIATO









domenica 8 maggio 2016

Gli Ebrei


dal sito Jimdo
http://itasto1at.jimdo.com/storia/i-fenici-e-gli-ebrei/

Un popolo che ebbe sicuramente frequenti contatti coi Fenici furono gli Ebrei.
Originari della Mesopotamia, attorno al 1800 a.C., sotto la guida del patriarca Abramo, si spostarono verso la Palestina. Secondo la leggenda, questa migrazione rispondeva a un ordine di Jahvè, l'unico dio nel quale gli Ebrei avrebbero poi creduto e che si sarebbe rivelato proprio ad Abramo.
L'aspetto religioso sta alla base della differenza tra il popolo ebraico e tutte le altre civiltà antiche. In quanto monoteisti, gli Ebrei non ritenevano che Jahvè fosse il più potente fra molti dei o impersonificasse le forze della natura: egli era semplicemente l'unico dio esistente, colui che aveva creato tutto. Si tratta di un ribaltamento culturale di straordinaria importanza, di cui avremo modo di discutere in classe (qui intanto trovate un piccolo approfondimento).



Il viaggio di Abramo.
Il viaggio di Abramo.
All'epoca di Giacobbe, nipote di Abramo (siamo fra il 2000 e il 1700 a.C.), una grave carestia colpì la Palestina. Alcuni gruppi di Ebrei si spostarono in Egitto per poter sopravvivere, chiamati da uno dei figli di Giacobbe, Giuseppe, che era diventato un ministro del faraone.
Questa comunità ebraica visse a lungo in Egitto, conservando e difendendo gelosamente la propria religione. Col tempo però gli Egizi assunsero un atteggiamento persecutorio nei confronti degli Ebrei, che a quel punto decisero di tornare in Palestina. Siamo attorno al 1250 a.C. e faraone è il grande Ramses II quando Mosè, capo della comunità ebraica d'Egitto, guida il suo popolo nel viaggio di ritorno. Fu durante questo viaggio che Mosè, come vuole la tradizione, ricevette da Dio le Tavole della Legge con i famosi dieci comandamenti.
Divisi in dodici tribù, ciascuna delle quali retta da un giudice, gli Ebrei dovettero combattere contro alcune popolazioni che nel frattempo avevano occupato la Palestina, in primo luogo contro i Filistei, che probabilmente appartenevano a quei popoli del mare di cui già abbiamo parlato più volte.
Attorno al 1000 a.C., proprio per poter fronteggiare meglio la minaccia rappresentata dalle altre popolazioni, gli Ebrei superarono le loro divisioni interne e si dettero un unico re.
Uno dei sovrani ebraici più noti fu Salomone, che regnò dal 960 al 920 a.C., garantendo quarant'anni di pace e di relativa prosperità al suo popolo e facendo costruire da maestranze fenicie il Tempio di Gerusalemme, in cui vennero custodite le Tavole della Legge. 



Le Tavole della Legge.
Le Tavole della Legge.
Alla morte di Salomone, una serie di conflitti dinastici indebolì pesantemente il regno ebraico, che finì per dividersi in due parti. Il regno d'Israele, a nord, venne abbattuto dagli Assiri nel 722 a.C., mentre il regno di Giuda, a sud, fu conquistato nel 586 a.C. dal sovrano babilonese Nabucodònosor, che deportò gli Ebrei a Babilonia. Fu durante quel periodo che la voce dei profeti si levò a mantenere intatte le speranze degli Ebrei di poter tornare un giorno nella loro patria e a rafforzare la fede in Jahvè come elemento di difesa della propria identità etnica e culturale.
Con l'arrivo dei Persiani di Ciro il Grande venne finalmente concesso agli Ebrei di poter tornare in Palestina (539 a. C.), ma il regno ebraico non rinacque più.


MAPPA


dal sito crescerecreativamente
http://www.crescerecreativamente.org/2012/10/le-civilta-del-mediterraneo-schemi-per.html

LE CIVILTA' DEL MARE


Le prime civiltà si svilupparono lungo il corso dei fiumi, il terreno era fertile e adatto alle coltivazioni, facilmente irrigabile e navigabile con semplici imbarcazioni a fondo piatto. Ma l'intensificarsi degli scambi commerciali e il bisogno di instaurare nuovi rapporti con terre più distanti spinse le comunità a guardare più lontano e a cercare nel mare l'alleato per nuove colonizzazioni e per nuovi scambi economici.

Protagonisti di questa evoluzione furono i popoli che vivevano nel bacino del mar Mediterraneo, prima percorrendo piccoli tratti tra le rive e collegando porti relativamente vicini, poi cercando di affrontare l'orizzonte del mare per avventurarsi alla scoperta di nuove terre.


I Fenici e i Cretesi furono abili navigatori, costruirono navi adatte a lunghi tratti in mare aperto, navi dotate di vele e di remi, i fenici poi inventarono la chiglia, una lunga trave di legno posizionata sotto lo scapo che aveva il compito di dare maggiore stabilità alla nave. Sempre i fenici, osservando il cielo, notarono la presenza costante della Stella Polare, situata a nord e visibile in ogni stagione, e aiutati da questo riferimento intrapresero anche la navigazione notturna. Sempre i fenici inventarono l'ancora, indispensabile mezzo per ormeggiare le imbarcazioni, e grazie allo studio delle maree resero le loro navigazioni più sicure.